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Database of Teaching Sources

Un database di risorse didattiche, linguistiche e digitali - selezionate, analizzate, valutate e validate - rivolte ad apprendenti nell'ambito dell'istruzione terziaria e a tutti coloro che vogliono imparare 18 diverse lingue europee.

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Teaching Italian for Specific and Academic Purposes in Higher Education [Insegnare l'italiano per scopi specifici e accademici nell'istruzione superiore]

Data di Pubblicazione

2020

Destinatari

Docenti
Studenti

Ambito disciplinare

Relazioni internazionali
Giurisprudenza
Scienze della formazione

Didattica per scenari

Apprendimento autonomo
Contesto d'aula

Lingua obiettivo

Italiano

Lingua delle consegne

Italiano

Livello QCER

B2
C1
C2

Tipologia di materiali

Risorse di studio (percorso/libro online)

Caratteristiche linguistiche

Vocabolario
Grammatica

Pragmatica

Abilità

Comprensione orale

Produzione orale

Pensiero critico
Produzione scritta
Comprensione scritta

Mediazione

Descrizione

Questo volume raccoglie gli atti di un convegno internazionale sulla Didattica dei linguaggi per scopi specifici e accademici (in inglese, tedesco e italiano) nel sistema dell'istruzione superiore che si è svolto presso l'Università di Bolzano il 29/06/2018. Il titolo completo del volume è Elena Bonetto, Michael Joseph Ennis, Dietmar Unterkofler (eds.), Teaching Languages for Specific and Academic Purposes in Higher Education – English, Deutsch, Italiano. International Symposium. Bozen-Bolzano, 29/06/2018, Bozen-Bolzano University Press, 2020. Sebbene il volume nel suo complesso sia generalmente informativo, si selezionano due contributi interessanti:
1) “Insegnare la comunicazione specialistica in italiano: il caso del linguaggio giuridico” di Stefania Cavagnoli (pp. 9-23);
2) “Le LSP nella didattica della lingua italiana. Un’indagine sulla dimensione operativa” di Paolo Nitti e Elena Ballarin (pp. 127-140).
Il contributo di Cavagnoli è interessante perché, dopo una discussione generale sulle diverse denominazioni che i linguaggi per scopi specifici possono assumere in italiano, evidenzia alcune caratteristiche specifiche della comunicazione giuridica in italiano (che la distinguono dal linguaggio giuridico in altre lingue) e suggerisce alcune strategie metodologiche per il suo insegnamento e apprendimento. Il secondo contributo di Nitti e Ballarin si basa sui dati di un'indagine sul campo e sull'analisi dei programmi dei corsi di italiano a fini speciali per esplorare le differenze nei metodi di insegnamento, nelle competenze linguistiche di arrivo e nei livelli-obiettivo di padronanza linguistica. Così facendo, gli autori affrontano una questione fondamentale nella discussione sull'insegnamento dell'italiano per scopi specifici: il livello minimo di competenza linguistica per un insegnamento/apprendimento efficace dei linguaggi disciplinari.

Studio di caso

Su questa risorsa destinata ai docenti, è stato chiesto un parere esperto a una ricercatrice dell’Università di València specializzata nell'insegnamento dell'italiano lingua seconda e nell’insegnamento dell’italiano per scopi specifici. Di seguito, è riportata una sintesi della sua valutazione.
Il contributo di Cavagnoli riflette sulla difficile questione dell’apprendimento del linguaggio specialistico e riflette su come meglio insegnarlo. Dopo una breve panoramica sulle caratteristiche del linguaggio giuridico, propone, adottando un approccio di ricerca azione, un percorso innovativo incentrato sulla riflessione del docente per cercare di affiancare le competenze giuridiche di alcuni insegnanti a quelle linguistiche di altri.
Lo studio di caso proposto da Nitti e Ballarin parte da un’interessante prospettiva dell'insegnamento delle lingue per scopi specifici. Per l’insegnamento dell’italiano lingua seconda o straniera si attende il superamento del livello soglia anche se la Scuola italiana richiede di padroneggiare aspetti delle lingue per scopi specifici anche in fasi meno avanzate dell’interlingua. Dai dati emerge, inoltre, che le lingue per scopi specifici dovrebbero considerare, ma di fatto spesso non considerano, il lessico che ricorre in alcuni ambiti comunicativi generali o professionali relativi alla vita quotidiana degli apprendenti.

Linee guida

Attività introduttiva/di riscaldamento: I. (Insegnante) fa un brainstorming sul vocabolario di base e sulle possibili definizioni di "linguaggio giuridico". I. chiede di tradurre "italiano per scopi speciali" e fa emergere alcuni vocaboli noti che gli studenti leggeranno anche nei capitoli. Le/gli apprendenti discutono le diverse definizioni proposte.
Fase 1: attività di pre-lettura. I. chiede di rispondere a domande come le seguenti:
- Quali funzioni comunicative svolgono i testi giuridici?
- Quali sono le caratteristiche del linguaggio giuridico in italiano?
- Quali indicazioni metodologiche propone l'autrice?
Fase 2: attività di lettura. Le/gli apprendenti leggono i capitoli e risolvono i compiti precedenti a coppie. La lettura permetterà loro di riconoscere ed esercitare il vocabolario, oltre ad esercitare le loro capacità di comprensione alla lettura.
Fase 3: Le/gli apprendenti danno un feedback sulle loro risposte e poi rispondono di nuovo alle domande presentate all'inizio della lezione, in base a ciò che hanno letto.
Fase 4: l’insegnante divide la classe in gruppi di 4. Le/gli apprendenti sono membri di un collegio di classe che deve organizzare una lezione su specifici aspetti del linguaggio giuridico per studenti di livello A2, B1, B2, C1. Ogni gruppo ha un livello diverso e deve definire una proposta del piano della lezione e alcune attività d’esempio. Ogni gruppo presenta e illustra in plenaria il lavoro svolto utilizzando il lessico e i concetti discussi nelle attività precedenti. Mentre discutono i loro piani di lezione, le/gli apprendenti riutilizzano il vocabolario introdotto e praticato durante la lezione (ad esempio, nell'attività di pre-lettura e di lettura).

Valutazione

Categoria
Punteggio
Approccio globale
Capacità di far coincidere le esigenze di docenti e studenti

5

Valore aggiunto
Miglioramenti tangibili riscontrati

5

Potenziamento della motivazione
Capacità di motivare gli studenti a migliorare le loro abilità linguistiche

5

Innovazione
Efficacia nell'introdurre approcci innovativi e creativi, precedentemente sconosciuti nell'apprendimento delle lingue speciali

4

Trasferibilità
Misurazione del potenziale trasferibile e della possibilità di essere in futuro fonte di ulteriore capitalizzazione/applicazione per altri progetti linguistici nei diversi paesi

5

Valutazione delle abilità e validazione
Disponibilità di strumenti appropriati per insegnanti al fine di monitorare il progresso degli studenti e per gli studenti di valutare il proprio progresso e riflettere sull'apprendimento

5

Adattabilità
Flessibilità dei contenuti e possibilità per i docenti di LSP di adattare i contenuti alle loro esigenze e a quelle degli studenti

5

Usabilità
Valutazione dell'usabilità tecnica dal punto di vista dell'insegnante e dello studente

5

Accessibilità
Valutazione dell'accessibilità dal punto di vista dell'insegnante e dello studente

5

Commenti:
Il volume è facilmente accessibile attraverso il sito dell'Università di Bolzano. Nel primo contributo, Cavagnoli fa riferimento al modello dell'apprendimento cooperativo e della ricerca-azione per valorizzare la partecipazione degli studenti al processo di acquisizione della lingua disciplinare.
Nel secondo contributo, Nitti e Ballarin concludono la loro indagine rilevando che l'insegnamento delle lingue a fini speciali può iniziare a livelli elementari di competenza (livello A2), ma alcuni fattori strutturali del processo di insegnamento (metodi di insegnamento, selezione e adattamento dei contenuti, stretta collaborazione tra insegnanti di lingua e insegnanti di altre materie, ecc.) devono essere tenuti in maggiore considerazione.
Sito web della risorsa didattica:
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